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INTERVISTA A KEK, CT DELLA SLOVENIA - LEGGETE COSA DICE DI ILICIC, DEL GASP, DI BERGAMO....

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view post Posted on 27/3/2020, 18:28     +1   -1
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il messiah

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Nel prepararsi a una chiacchierata con il commissario tecnico della nazionale slovena, probabilmente si darebbe per scontato un monologo - magari di parte - su Josip Ilicic. Ci potrebbe stare, d’altronde il numero 72 dell’Atalanta nel tempo è diventato una vera iradiddio. Invece, i pensieri di Matjaž Kek vanno oltre la sua stella. E così, ascoltandolo, ci si accorge che dall’altra parte del telefono c’è un grande fan della Dea: «Se può vincere la Champions? Me lo sta chiedendo sorridendo, invece la mia risposta non è assolutamente da “ahahah”: ragazzi, questa squadra è capace di tutto. E poi, con l’eliminazione del Liverpool, c’è meno concorrenza: l’impossibile non esiste». E su Josip, beh... che dire: «Mai visto a questi livelli».

Eppure, anni fa, avrebbe potuto smettere:

«Confermo, da ragazzo pensò di appendere le scarpe al chiodo».

E poi, mister Kek?

«Ricorda Zahovič? Ex attaccante, tra le altre, di Porto e Benfica, attuale d.s. del Maribor: è un top nel ruolo, fu lui a credere in Ilicic spronandolo a non mollare. Infatti restò pochi mesi, poi andò al Palermo per iniziare la sua avventura in A».

Che giocatore è diventato?

«Semplicemente devastante, grazie a lui il calcio sloveno è più famoso. Sono un c.t. fortunato: davanti ho Josip, in porta Oblak, il migliore del mondo. Sono le nostre star, dei leader che trascinano i più giovani».

La discontinuità era il suo problema: come l’ha risolto?

«Ha scoperto la gioia di giocare: in campo si diverte ed è in grado di far esaltare il pubblico. Vederlo è un piacere per gli occhi: possiede un linguaggio del corpo spettacolare. Se ha raggiunto questo status, il merito è anche di Gasperini: Josip si sente libero, così è esploso».

Dove lo colloca in Europa?

«Tra i big, zero dubbi. Non esiste premettere: “Forse, perché no, può essere...”. È uno dei migliori, punto e stop. Lo dimostra in ogni competizione».

Insomma, nonostante le offerte ha fatto bene a rimanere.

«Certo, per lui Bergamo è perfetta: c’è un feeling speciale con club e città. Chiunque gli vuole bene. L’ho sentito giorni fa e, sportivamente parlando, era felice. L’extra-campo ci rattrista: state passando un momento duro, ma vi rialzerete».

La qualità migliore e dove, al contrario, può crescere.

«Ormai è continuo, con l’Atalanta lo è sempre stato. Per il resto, onestamente, non vedo problemi. Nell’uno contro uno è letale, fa male partendo sia dalla fascia che dal centro. Nel cambio-direzione è un genio. E non dimentico i suoi assist».

Tutto vero, ma anche gli altri due non scherzano...

«Gomez e Zapata sono eccezionali. Anzi, sa cosa le dico? Insieme formano uno degli attacchi più forti in Europa».

Prima ha elogiato il Gasp.
«Allenatore preparatissimo, mi piace. Lo seguo, stravedo per il suo modo di mettere in campo i calciatori: nessuno, dopo il 4-0 contro la Dinamo Zagabria, avrebbe mai immaginato che sarebbero arrivati addirittura ai quarti di finale. La Dea propone un calcio vero, quello “spettacolo”. Segna, vince e diverte: non è la tipica squadra italiana, ha una mentalità internazionale. Da voi non si parla solo delle solite grandi: grazie a Gian Piero c’è anche l’Atalanta, una società da prendere come esempio. Sembra stia funzionando veramente tutto. E che tifoseria...».

Già, al Gewiss Stadium il clima somiglia a quello inglese.

«Macché. C’è passione, amore, entusiasmo... L’atmosfera non è da Premier, è bergamasca! Il pubblico deve essere orgoglioso di questo periodo storico».

E lei, invece? Pensa a un futuro nel campionato italiano?

«Sono ancora giovane, quindi perché no? (Se la ride, ndr). Scherzi a parte, la Serie A era, è e resterà sempre uno dei tornei di riferimento a livello mondiale. Se poi dovesse arrivare qualche proposta, chissà... Comunque ho un contratto con la nazionale, ci sono tanti obiettivi da raggiungere: abbiamo un ottimo mix di giocatori esperti e giovani, il progetto va avanti. E io sono super motivato».

C’è in agenda un viaggio a Zingonia per salutare Ilicic e vedere qualche allenamento?

«Appena possibile, lo farò. Sarebbe un onore veder lavorare Gasperini. Lo ripeto: allena una squadra straordinaria».

Niente da dire: l’Atalanta di mister Kek non è solo Ilicic...

Fonte: Gazzetta dello Sport - Edizione cartacea
 
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